Un sogno lucido è un sogno nel quale sappiamo di sognare, eppure non ci svegliamo.
Ti è mai capitato? Come possiamo spiegarlo?
Si può pensare allo stato di veglia e a quello di sogno come due diversi mondi di cui possiamo fare esperienza. Alcune tradizioni contemplative lo affermano addirittura in senso letterale, distinguendo un piano fisico e uno più “sottile”, eppure altrettanto reale, nel quale si verificano i sogni e altri fenomeni visionari.
Nella maggior parte di noi la coscienza si è sviluppata quasi esclusivamente sul primo di questi piani, mentre dell’altro si ha solo qualche sporadico sprazzo di consapevolezza. Infatti, sebbene sogniamo molte volte ogni notte, di solito ci ricordiamo solo pochi frammenti.
Ma soprattutto di solito nei nostri sogni non siamo lucidi: non ci rendiamo conto di trovarci nella dimensione onirica, siamo convinti di essere svegli e ci comportiamo come se lo fossimo; non siamo in grado di pensare con chiarezza e la nostra percezione dell’ambiente è piuttosto evanescente e confusa. Di conseguenza, non riusciamo a sfruttare le potenzialità di questo stato, al quale prestiamo ben poca attenzione e la cui natura ci sfugge quasi totalmente.
Tutto ciò sembrerebbe normale e inevitabile, eppure anche nel mondo onirico possiamo raggiungere una condizione di piena consapevolezza e la nostra esperienza di quanto vi è racchiuso può diventare vivida, coerente e lucida, proprio come nello stato di veglia.
Da circa quarant’anni, anche le neuroscienze hanno dimostrato l’esistenza questo fenomeno, scoprendo che alcune parti del cervello legate alla consapevolezza, che nei sogni normalmente sono disattivate, in un sogno lucido si risvegliano, rendendoci consapevoli del nostro stato. La ricerca ha anche chiarito che non si tratta di una capacità fuori dal comune, ma di un’abilità che tutti possiamo imparare.
Per raggiungere questo risultato dobbiamo riuscire a “trasferire” la nostra consapevolezza dalla dimensione della veglia a quella del sogno, un processo che può avvenire principalmente secondo due modalità: l’una nota come sogno lucido; l’altra come OBE (Out of Body Experience) o viaggio astrale.
Anche se, dal punto di vista scientifico, si tratta in entrambi i casi di un sogno lucido (cioè di uno stato di sonno REM caratterizzato da un’insolita attivazione delle aree cerebrali legate alla consapevolezza), queste due forme di esperienza presentano differenze significative e possono essere viste come due diverse tappe di uno stesso percorso di consapevolezza onirica, che comincia con il prestare attenzione ai sogni e imparare a ricordarli meglio.
Se desideri approfondire le basi scientifiche del sogno lucido, leggi il mio articolo Scienza e pratica del sogno lucido fra Tibet e California, nel quale racconto la singolare avventura che condusse alla scoperta del sogno lucido in Occidente e il ruolo giocato in questa storia dallo yoga tibetano del sogno.